Ospedale san Luigi, parcheggio interno nel caos
ORBASSANO – Si lamentano gli utenti, che fanno fatica a trovare aree di sosta. Piovono critiche da parte degli operatori sanitari, con autisti di ambulanze costretti a assurde gimcane e manovre per uscire dall’ospedale. E polemiche arrivano anche dai dipendenti, che chiedono un parcheggio “sicuro” dove lasciare la loro auto. Benvenuti all’interno del S. Luigi, dove il caos nei parcheggi è un disagio quotidiano. Dall’apertura del nuovo Pronto Soccorso, una palazzina edificata di fianco all’ospedale, ora tutti possono accedere nell’area interna senza alcun controllo. E inevitabilmente scatta il caos a caccia del parcheggio più comodo. Il divieto di sosta con rimozione forzata? È un segnale stradale ignorato da tutti. Basta osservare la lunga colonna di auto che quotidianamente lasciano la vettura subito dopo la rotondina della strada di accesso al Pronto Soccorso. Nonostante il cartello – che nessuno rispetta – tutti cercano un posto pur di evitare i dossi e i saliscendi di un parcheggio (sterrato) che con il maltempo si trasforma in palude. Macchine abbandonate sull’erba del parco. E stalli per disabili occupati senza pudore.Per non parlare di dipendenti che a fine giornata si trovano l’auto bloccata a causa di qualcuno che ha parcheggiato in modo improvvisato. Altri si sono trovati la carrozzeria ammaccata dalle manovre di ignoti automobilisti. Un discreto numero di operatori sanitari hanno scritto alla direzione sanitaria chiedendo un’area di sosta più sicura e protetta, per chi esce al buio. E poi ci sono le ambulanze, con autisti esperti che faticano a far manovra al pari degli utenti che – arrivati nell’imbuto che porta all’hospice – si trovano quasi impossibilitati a tornare indietro. «Nessuno passa a controllare se ci sono auto in divieto – spiegano alcuni utenti -. E quando piove è un disastro, bisogna andare in ospedale con gli stivali».I parcheggi ci sono, ma sono fuori dall’ospedale. Al doppio posteggio su due piani davanti al nosocomio, si aggiunge anche la maxi area in bitumato realizzata dal Comune nei pressi della caserma della Guardia di Finanza. Ma in tanti, soprattutto gli anziani, preferiscono avventurarsi nello slalom all’interno dei cancelli del S. Luigi. Nonostante l’ingresso sia consentito solo a chi è autorizzato. «Non è un problema di facile soluzione – ammette Claudio Baccon, direttore generale del S. Luigi – che si pone soprattutto al mattino con il flusso elevato di pazienti, utenti e dipendenti. Nell’estate abbiamo asfaltato il tratto di strada che porta al Terzo padiglione ma al momento non abbiamo la disponibilità finanziaria per intervenire anche sul parcheggio. I controlli? Stiamo pensando di rivedere il sistema di vigilanza interno per garantire una presenza più costante. Ma ad oggi, dovendo scegliere gli investimenti, puntiamo prima di tutto su quelli ospedalieri».
Paolo Polastri
L’Eco del Chisone