Giovane orbassanese spedisce le mascherine per i genitori ma il pacco arriva vuoto a destinazione
ORBASSANO – Ha spedito delle mascherine per proteggere i genitori ultrasettantenni da possibili contagi, ma i dispositivi non sono arrivati mai a destinazione. O meglio, il pacco è arrivato a domicilio ma era desolatamente vuoto.
Un‘assurda vicenda raccontata da Sara, una ragazza di Orbassano che ora risiede nel Cuneese per motivi di lavoro. «In questo periodo di difficoltà mi trovo lontana da casa e i miei genitori ultrasettantenni necessitavano di mascherine per l’emergenza Coronavirus. Mi sono preoccupata di acquistarle qui in provincia di Cuneo dove mi trovo e ho spedito il pacco presso l’Ufficio postale di Frabosa Sottana». Sara effettua una spedizione celere, vista l’urgenza di far arrivare i dispositivi di protezione ai suoi cari. «Bene, dopo aver pagato profumatamente il servizio, il pacco è giunto a destinazione ma vuoto. Qualcuno ha pensato bene di rubare ben sei mascherine con valvola e mascherine chirurgiche che avevo premurosamente acquistato per i miei genitori soli e non più giovanissimi». Una vicenda spiacevole che si somma ai disagi dell’isolamento: «Ladri di mascherine? Lo trovo vergognoso, soprattutto in questo periodo in cui le mascherine valgono cifre anche importanti. Neanche in tempi in cui dovremmo essere solidali, certe persone sono in grado di comportarsi in modo onesto».
Alessandro Bassignana, 58 anni di Bruino, segnala sui social un episodio praticamente identico: «Sapendo che mia moglie ha una farmacia, il mese scorso un amico mi ha chiesto di fargli avere un paio di mascherine, allora introvabili ovunque». Non appena riesce a procurarsene alcune di quelle chirurgiche, la farmacista le invia all’amico, dopo averle messe in una busta imbottita. «Delle mascherine – racconta – non ho saputo più nulla fino ad oggi, quando il mio amico mi ha telefonato per aggiornarmi: la busta era finalmente giunta a destinazione, ed aveva compiuto il lunghissimo tragitto Bruino-Abbiategrasso, esattamente 150 km, in soli 28 giorni. Peccato che la busta fosse vuota, perché qualche disonesto s’era preso cura di aprirla e rubare le mascherine».
Paolo Polastri
L’Eco del Chisone