Le Recensioni di Edo: Dog Eat Dog di Pino Scotto (2020)
Dopo “Eye for an eye” del 2018, il mitico e infaticabile rocker Pino Scotto torna sulla scena discografica sempre più carico e pieno di grinta. Il titolo dell’album è un chiaro riferimento alla società di oggi (spesso menzionata dall’artista).
L’album si apre con “Don’t waste your time” dove parla di una storia personale legata alla sua salute e questo brano invita anche a vedere la vita sotto un’altra aspettativa, “Not too late” è un brano rock che viaggia a tutta velocità, “Before it’s time to go” è una ballad dove il pianoforte e l’assolo di chitarra si amalgamano perfettamente alla voce di Pino che qui è più posata e intensa, “Right from wrong” parte in modo calmo per poi cambiare ritmo e stupire con l’entrata della chitarra, della batteria e dei cori, “Dust to dust” è un brano che si getta sul progressive e in particolare sui brani della band prog italiana per eccellenza, ovvero la PFM ed è un brano davvero incalzante e energico, “Dog eat dog” che è anche la title track, è una denuncia verso il genere umano e (a detta dell’artista) si collega al disco precedente ma si lega anche al brano successivo che è ”Rock this town” che è un brano dove Scotto grida il suo credo, “One world one life” è un brano dedicato al figlio Brian, ed ha un riff incredibile in vero stile metal e la presenza inaspettata del sassofono, “Talking trash” è un brano di denuncia e di ribellione ed è un puro hard rock davvero tiratissimo, “Same old story” è un brano che sembra richiamare gli anni ’70 e presenta un solo di chitarra davvero “rovente”, “Don’t be looking back” è l’unica cover dell’album presa dal repertorio dei “suoi” Vanadium ed è stata rivisitata in chiave più acustica e più evocativa, e infine “Ghost of death” è un brano metal in stile anni ’80 con atmosfere dark.
L’album è stato anticipato dal singolo “Don’t waste your time” che è uscito insieme al suo videoclip il 13 marzo 2020. L’album (concepito quasi interamente durante la quarantena del COVID-19) è uscito solo in digitale il 27 marzo mentre la versione fisica è uscita l’8 maggio. L’album è stato pubblicato in cd e in digitale, la copertina è ambientata in un bosco innevato con al centro una lotta sanguinosa fra due lupi che hanno sembianze umane.
Questo ultimo lavoro di Pino Scotto è pienamente riuscito, è grintoso ed energico sia a livello di testi (cantati tutti interamente in inglese) e sia a livello musicale, e si conferma come un grande album che comprende rock, metal e heavy metal e dunque è di dovere citare i musicisti che formano la sua fantastica band e che hanno reso questo disco ancora più bello al fianco della voce di Pino: Steve Volta alle chitarre, Leone Villani Conti al basso, Federico Paulovich alla batteria e Mauri Belluzzo alle tastiere.
Long live rock’n’roll !!!
Stay rock!
Alla prossima recensione
Edoardo Mastrocola