MOSTRA: SALVADOR DALÌ – THE EXHIBITION

Salvador Dalì, il genio, il folle, nella mostra evento prodotta da Next Exhibition in collaborazione con The Dalì Universe e con Associazione Culturale Dreams.

Con il patrocinio dell’Ufficio Culturale dell’Ambasciata di Spagna e di Città Metropolitana di Torino.

Le antiche cucine della Palazzina di Caccia di Stupinigi, dopo Frida Kahlo ed Andy Warhol, ospitano un altro artista eclettico e poliedrico, il Maestro del Surrealismo.

Le sculture monumentali, i bronzi,i libri illustrati, gli oggetti in vetro, le opere più popolari di Dalì, i diversi aspetti della sua produzione artistica, in una collezione unica nel suo genere, per la prima volta a Torino.

Salvador Dalí non è stato solo un pittore, ma un artista poliedrico nel vero senso della parola. Indiscusso Maestro del Surrealismo, non si limitò mai alla mera produzione di quadri o di opere d’arte bidimensionali. Vetro-cristallo, mobili, gioielli e soprattutto sculture in bronzo: la sua arte scaturiva da qualsiasi strumento avesse a disposizione.

Da questo basilare concetto è stata creata la mostra Salvador DALI’ The Exhibition, prodotta da Next Exhibition – leader nella produzione, organizzazione e realizzazione di mostre temporanee a carattere culturale e di edutainment – in collaborazione con The Dalì Universe, società specializzata in Salvador Dalí e gestrice di una delle più grandi collezioni private di opere dell’artista al mondo.

Nelle antiche cucine dellaPalazzina di Caccia di Stupinigi il visitatore avrà il piacere di ammirare una mostra unica nel suo genere, una collezione inedita per la città di Torino, che espone diversi aspetti della produzione artistica di Dalì, composta da sculture monumentali, bronzi, libri illustrati e oggetti in vetro.                                                                                                    

Queste stesse opere, prestate a più di cento importanti musei internazionali ed esposte in prestigiose location, hanno girato il mondo e sono state apprezzate da oltre dodici milioni di persone, come rivelazione di un aspetto del lavoro creativo di Dalì precedentemente sconosciuto.

Edoardo Mastrocola

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