Alla riscoperta di ciò che conta
Può sembrare una frase fatta, ma non è da sottovalutare. Malgrado gli aggiornamenti quotidiani portino all’analisi dei dati, nei quali ancora pesa come un macigno l’alto numero dei deceduti, vanno fatte le opportune riflessioni anche su quella che viene definita “l’altra faccia della medaglia”, ciò che invoglia a guardare il bicchiere mezzo pieno. Le giornate passano, l’isolamento sociale continua pur aspettando gli sviluppi del 4 maggio prossimo. Cambiano però le percezioni, se non addirittura alcune realtà legate al tempo libero.
I primi giorni siamo entrati tutti nel panico per vari motivi, anche quelli più leggeri. In un mondo operoso dove la quotidianità era ormai un copione scritto di appuntamenti più o meno inderogabili, ci siamo ritrovati a non essere più impegnati e a dover impegnare il tempo libero in più che abbiamo sempre desiderato e non ci sembrava vero di averlo tra le mani. Ora c’è una maggior distribuzione del tempo, accomuna ogni tipo di strato sociale e ruolo nella società. Coinvolge la sfera familiare, comporta la riscoperta di tutti quei dettagli che realmente contano, gli ingredienti che rendono saporita la pietanza principale. Insomma, siamo alla riscoperta di ciò che sembrava perduto, ma in realtà era semplicemente accantonato a causa del logorio della vita moderna.
Il lavoro certamente prosegue anche da casa, ma il “nuovo” luogo di lavoro diventa una rinascita, un’opportunità di colmare quel vuoto cui si è sempre cercato di porre rimedio. Ed è una situazione completamente nuova per i tempi moderni: radio, tv e social la fanno da padrona tra aggiornamenti in tempo reale sull’emergenza Covid-19, la musica, film, indovinelli vari e dirette streaming. C’è chi porta avanti il discorso cultura con delle maratone di lettura, chi invece si concede dell’ulteriore tempo per rispolverare la propria biblioteca e cibarsi di nuove storie. C’è chi riscopre il fascino dei giochi di società, chi invece investe il tempo nel gaming. C’è chi dà sfoggio delle proprie doti artistiche e chi mette in risalto la propria creatività in cucina o nel fai da te.
Tutto va bene, dunque, o almeno così dovrebbe essere. Perché inevitabilmente tra un po’ tornerà in auge la discussione sulla forma del tempo libero che oggi trova modo di manifestarsi dentro le mura della propria casa, ma in tempi normali assume un valore importante che si traduce in economia tra bar, ristoranti, pizzerie, musei e turismo. Il benessere di un popolo passa attraverso ogni forma possibile di tempo libero, unito alle innovazioni nei vari campi, dall’uguaglianza sostanziale alla tecnologia, dalle industrie alla felicità.
Chiaramente, fin quando non sarà possibile entrare nella Fase 2, è necessario concentrarsi sul tipo di tempo libero di base, che non produce economia(salvo eccezioni). Una volta che saremo entrati nella fase della ripartenza graduale, non si può non tener conto dell’importanza della felicità. Il lavoro è fondamentale, senza di esso è impossibile vivere, ma l’individuo non è soltanto una “macchina da guerra” addestrata per lavorare. Bisogna cominciare a dare valore alla vita delle persone sotto ogni punto di vista, in base alle migliaia di sfumature quotidiane.
Andrà fatta una seria analisi anche sul concetto di tempo libero che non può continuare ad essere condizionato. Averne, vuol dire anche ampliare le proprie conoscenze, andare oltre l’orizzonte e svagare. Perché sì, è importante allungare la vita nel miglior modo possibile, ma lo è altrettanto allargarla, attraverso la riscoperta di ciò che realmente conta.
Andrea Cardinale
Fonte foto: Personal Finance