Decreto scuola approvato dal CdM: tutte le novità
Decreto scuola approvato dal Consiglio dei Ministri: vediamo tutte le novità sul termine dell’anno scolastico e la Maturità 2020 contenute nella bozza circolata in attesa del testo ufficiale.
Il decreto scuola è stato approvato dal Consiglio dei Ministri con tutte le novità già racchiuse nella bozza circolata in queste ore. Il CdM si è riunito prima di pranzo per approvare il pacchetto di misure per il mese di aprile al fine di fronteggiare l’emergenza coronavirus contenute in quello che è stato definito il decreto liquidità.
Arriva la notizia al momento dell’approvazione del decreto scuola in merito alla prosecuzione dell’anno scolastico, la Maturità 2020, esami di terza media, didattica a distanza e reclutamento docenti per il prossimo anno. Al momento siamo in possesso solo della bozza. Vediamo quali sono le novità del decreto scuola nel testo provvisorio in attesa di quello ufficiale approvato dal CdM.
Decreto scuola novità: cambia la Maturità 2020
Decreto scuola approvato: le novità riguardano il punto cruciale vale a dire la Maturità 2020. Vediamo come cambia nella bozza, che riportata da Orizzonte Scuola alleghiamo alla fine di questo articolo.
Ricordiamo appunto che si tratta pur sempre di una bozza e come avvenuto già in altre occasioni il decreto scuola potrebbe essere modificato prima della sua emanazione.
Intanto vediamo come cambia o potrebbe cambiare la Maturità 2020 secondo la bozza del decreto scuola dal momento che vi sono due ipotesi nello stesso, che in parte avevamo già anticipato, e che dipendono da quando si rientrerà tra i banchi. Nel decreto scuola è previsto che:
se si rientra entro il 18 maggio e in presenza la Maturità 2020 si svolgerà con una commissione composta da soli insegnanti interni e un presidente esterno. In questo caso si prevede anche di modificare, per questo anno scolastico svolgimento delle prove e valutazione dell’Esame di Stato con una prova predisposta dalla commissione interna e non dal Miur (oggi MI) al livello nazionale. La prova dei commissari interni terrà conto di quello che realmente la classe ha svolto e appreso nell’anno scolastico e quindi con la didattica a distanza; se non si rientra a scuola entro il 18 maggio e la Maturità non potrà essere svolta in presenza si prevedono scrutini in modalità telematica e un unico esame orale a distanza fermo restando la commissione interna con presidente esterno.
Dunque dopo indiscrezioni di vario genere la ministra Azzolina ha messo nero su bianco due ipotesi per la Maturità 2020 che tengono conto del rientro o meno a scuola entro il 18 maggio e della possibilità o meno nell’evolversi dell’emergenza sanitaria di svolgere gli esami in presenza. Ricordiamo che è solo una bozza e che ancora siamo in attesa del decreto ufficiale. Vediamo quali sono le altre novità del decreto scuola.
Decreto scuola: come cambia l’esame di terza media
Altra novità del decreto scuola riguarda l’esame di terza media. Prima di vedere cosa potrebbe accadere agli esami del 1° ciclo secondo la bozza del decreto ricordiamo che nello stesso vi è un passaggio fondamentale che riguarda gli alunni delle classi intermedie e l’ipotesi che le lezioni riprendano in presenza entro il 18 maggio. In questo caso infatti si prevede: “la definizione delle modalità dell’eventuale recupero degli apprendimenti per gli alunni delle classi intermedie delle istituzioni scolastiche di tutti i cicli di istruzione, relativi all’anno scolastico 2019/2020, nel corso dell’anno scolastico successivo a decorrere dal 1° di settembre 2020, quale attività didattica ordinaria”.
Allo stesso tempo possono essere modificati in deroga per l’anno corrente le modalità di valutazione e ammissione all’anno successivo degli alunni della scuola secondaria fermo restando il recupero degli apprendimenti che abbiamo sopra citato.
Ed ecco che arriviamo al fatidico esame di terza media; la bozza del decreto scuola prevede che le prove dell’esame possano essere modificate o addirittura eliminate con “la sostituzione dell’Esame di Stato con la valutazione finale da parte del consiglio di classe”. In realtà nel testo definitivo, come da conferme precedenti della Azzolina, questa opzione sembra essere stata ampliata con l’elaborazione di una tesina da parte degli studenti.
Tra le altre novità previste dal decreto scuola, sempre nella bozza, la possibilità, con decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri insieme al Miur con il protrarsi dell’emergenza, di mettere in campo le seguenti misure: definizione della data di inizio delle lezioni per l’anno scolastico 2020-2021 tenendo conto della necessità di recupero degli apprendimenti;
adattamento e modifica delle procedure di immissione in ruolo da concludersi comunque entro la data del 15 settembre 2020, “nonché delle procedure di utilizzazione, assegnazione provvisoria e attribuzione dei contratti a tempo determinato, anche in deroga al termine di conclusione delle stesse previsto dall’articolo 4, commi 1 e 2., del decreto-legge 3 luglio 2001, n.255, convertito, con modificazioni, dalla legge 20 agosto 2001 n.333.”
Inoltre il decreto scuola in bozza tra le tante novità prevede, contrariamente a quanto previsto dal decreto salva-precari convertito nella legge 159/2019 che l’aggiornamento delle graduatorie di II e III fascia d’Istituto per il reclutamento dei supplenti non avverrà più nel 2020, ma nel prossimo anno. Ancora la didattica a distanza diventa obbligatoria.
Attendiamo il testo ufficiale per confermare punto per punto quanto presente in bozza. Vediamo intanto come ha commentato qualche giorno fa la ministra Azzolina.
Decreto scuola COVID-19: il messaggio di Azzolina
E nelle ore in cui la bozza del decreto scuola COVID-19 circolava la ministra Azzolina lasciava il suo consueto messaggio di giornata sulla pagina Facebook ufficiale:
“Il Presidente del Consiglio Conte ha annunciato la proroga della chiusura delle attività. La battaglia contro il coronavirus non è ancora vinta, anzi. I segnali di rallentamento dell’epidemia non devono trarre in inganno: abbassare la guardia sarebbe disastroso. Ora che la pausa forzata dalla scuola in presenza si sta ulteriormente allungando vogliamo mettere in campo nuovi strumenti per sostenere docenti e studenti. Adotteremo un piano complessivo che possa guidare la Scuola nella prosecuzione di questo anno scolastico e guardando al prossimo. Di concerto con tutte le forze politiche che compongono la maggioranza stiamo definendo un pacchetto di misure. A breve faremo chiarezza perché la scuola ha bisogno di certezze.”
A breve daremo indicazioni relative al testo ufficiale, per il momento alleghiamo di seguito la bozza di Orizzonte Scuola del decreto scuola.
Antonio Chiera
Corriere della Sera – Corriere Torino