EDOCULTURA: CINEMA ARGENTO: TENEBRE (1982)
TRAMA:
Peter Neal, romanziere americano sulla cresta dell’onda, giunge a Roma per la presentazione del suo ultimo best seller: “Tenebre”. Appena arrivato, si trova suo malgrado coinvolto in una serie di delitti, opera di un maniaco che, ispirandosi al suo romanzo, uccide alcune donne ree, secondo il suo distorto giudizio, di infamanti aberrazioni. Anche Neal si mette ad indagare per suo conto, e viene colpito dall’assassino proprio mentre questo fa un’altra vittima. Ben presto si scopre che gli assassini sono due, di cui uno, colpevole dei primi delitti, è quello trucidato la notte in cui anche Neal era stato colpito. Chi è dunque il secondo assassino? La polizia arriva a scoprirlo troppo tardi, quando questi ha compiuto altri due delitti: si tratta dello stesso Neal, la cui psiche era rimasta sconvolta da un trauma patito in gioventù, che lo aveva portato tanti anni prima ad uccidere una provocante e maliziosa ragazza (incubo ossessivo le cui immagini scorrono in frequenti flash-back lungo tutto il film). Il finale riserva ancora una sorpresa: Neal, scoperto sul fatto dalla polizia, finge il suicidio; quando il commissario si accorge del trucco, anche lui viene ucciso. Nell’ultima scena, Neal muore accidentalmente mentre si accinge ad uccidere ancora.
Curiosità: Argento ha rivelato che la genesi di Tenebre è stata influenzata da uno spiacevole incidente accadutogli nel 1980 quando venne molestato da un fan ossessivo. Secondo quanto dichiarato da Argento, l’ammiratore lo perseguitava telefonandogli di continuo, giorno dopo giorno, fino a quando gli confessò di volerlo uccidere. Anche se la minaccia si dimostrò infondata, Argento trovò l’esperienza che gli era capitata terrificante e scrisse Tenebre come risultato delle sue paure.
Argento nella regia è assistito da Lamberto Bava e Michele Soavi, futuri registi di pellicole del terrore e presenti nel film anche in brevi cameo (Bava nel ruolo di un addetto alla riparazione di un guasto e Soavi nel doppio ruolo di fidanzato di Lara Wendel e corteggiatore di Eva Robin’s in un flashback).
La colonna sonora è stata composta ed eseguita da Claudio Simonetti, Fabio Pignatelli e Massimo Morante, ex componenti dei Goblin, e pubblicata dalla Cinevox nel 1982 in formato LP e musicassetta. In seguito è stata ristampata in numerose edizioni e, dal 1992, anche in formato CD. Nella sequenza del bar, a un certo punto si sente in sottofondo la colonna sonora di Zombi di George A. Romero, composta dai Goblin. Nella scena del furto nel centro commerciale si può ascoltare il pezzo ‘Torte in faccia’, scritto dai Goblin, per il film Zombi.
Edoardo Mastrocola