EDOCULTURA: ETTORE PETROLINI E LE MACCHIETTE

Nei primi anni del ‘900 Ettore Petrolini (attore, cabarettista, cantante, drammaturgo, sceneggiatore, compositore e scrittore) aveva già messo a punto un repertorio di macchiette ( la macchietta è un tipo di personaggio solitamente associato alla canzoncina ironica e burlesca che canta: nello spettacolo di varietà, nel periodo tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, la macchietta era un numero comico a metà strada tra un monologo ed una canzone umoristica,come quest’ultima aveva una musica tutta sua, facente parte integrante del brano, ma a differenza della canzone umoristica riservava alla musica una funzione più che altro di sottofondo, di accompagnamento alla mimica dell’interprete: la musica doveva favorire e sottolineare le trovate sceniche del macchiettista, e al massimo erano previsti dei brevi inserti cantati), di provato successo.

La creazione della sua parodia di Faust, Oh Margherita!, per esempio, risale alla tournée del 1907, come Petrolini stesso racconta in Modestia a parte. Ma le macchiette di Petrolini trascendevano il genere macchiettistico e l’artista era consapevole dell’originalità del suo repertorio. In Petrolineide, ne Il café chantant del 20 luglio 1914, scriveva:

«Ho importato la parodia. Ho abolito le definizioni di “comico nel suo repertorio”; oppure “comico macchiettista”, eccetera e comparvero – per me – i primi aggettivi di “parodista” o di “comico grottesco” e di “originale”, “fantastico”, “bizzarro” e via di seguito!»

Molti fra i suoi personaggi, come Giggi er bullo (parodia di un dramma di Gastone Monaldi), il Sor Capanna (del quale riprese alcune strofe e che chiamava “il mio maestro”[7]), i Salamini, Fortunello, sono diventati punti di riferimento per un’idea di comicità, che Petrolini riassumeva così:

«Imitare non è arte perché se così fosse ci sarebbe arte anche nella scimmia e nel pappagallo. L’arte sta nel deformare.»

(Al mio pubblico, scritti postumi, 1937)

Alcuni caratteristici numeri comici, nati come semplici macchiette, furono rielaborati da Petrolini, che diede loro spessore e consistenza di veri personaggi di commedia. È il caso di Gastone, nato da una macchietta, Il bell’Arturo, inserita nella rivista Venite a sentire del 1915 (scritta da Petrolini in collaborazione con G. Carini), che irrideva sia le star del declinante cinema muto sia i cantanti dell’epoca di Gino Franzi, e che fu ripreso più volte fino a diventare il tragicomico protagonista della commedia Gastone del 1924.

Un altro personaggio nato come macchietta, l’Antico romano, e sviluppato successivamente da Petrolini fu Nerone, che in genere è considerato una satira della retorica del regime fascista. In realtà Petrolini vi lavorò fin dal 1917, ben prima dell’ascesa di Mussolini, e probabilmente aveva preso spunto, parodiandole, dalle pompose e artificiose pellicole cinematografiche, che portavano in scena l’antica Roma, molto diffuse a quei tempi.

Edoardo Mastrocola

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