Le Recensioni di Edo: Dente di Dente (2020)
Giuseppe Peveri in arte Dente, è un cantautore che con questo nuovo album si riesce a far notare più del solito (nonostante pubblichi dischi dal 2006), dopo l’ultimo album del 2016 “Canzoni per metà”, il cantautore Dente esplora nuove strade e nuove sonorità con questo album dal titolo omonimo.
L’album si apre con “Anche se non voglio” dove il cantautore racconta i suoi limiti e le sue possibilità mettendosi a nudo con una grande consapevolezza, “Adieu” qui Dente cerca di allontanarsi da un esistenza un po’ noiosa a causa del tempo, però allo stesso tempo cerca qualcosa di più soddisfacente, “Tra 100 anni” in questo brano prova a proiettarsi verso un futuro ma nel frattempo pensa a come sia trascorsa la sua vita, “Cose dell’altro mondo” è un altro brano che parla del tempo che passa e del cambiamento tra ricordi di quando viveva in provincia, desideri, ricordi e vecchi amici, “Sara la musica” è un brano che da un segnale di sveglia a chi pensa che “un qualcosa” cambi la vita per loro, “Trasparente” parla di solitudine e di sogni lontani, “L’ago della bussola” è un brano malinconico che sembra parlare di una “romantica pacificazione”, “Non te lo dico” scherza sull’incapacità di comunicare in modo diretto, “Paura di niente” è un brano introspettivo e calmo, “La mia vita precedente” racconta il suo periodo adolescenziale e infine “Non cambio mai” qui Dente rimprovera se stesso per il suo carattere nonostante la raggiunta maturità.
L’album è stato anticipato da 3 singoli più uno uscito nell’estate del 2020: “Anche se non voglio”, “Adieu”, “Cose dell’altro mondo” e “L’ago della bussola”, (Tutti i brani hanno il videoclip).
L’album è uscito in cd, vinile e in digitale. La copertina vede un primo piano del cantautore che ha uno sguardo serio e pensante con la faccia colorata metà di rosso e metà di blu e dietro ha come sfondo il cielo azzurro e limpido.
Dente con questo nuovo album molto introspettivo ha voluto prendere una strada verso un pop più moderno, mettendo da parte la chitarra acustica e utilizzando l’elettronica, il pianoforte e il digitale, questo sound più moderno accompagna testi intensi e ben scritti. Parte del cambiamento è dovuta alla presenza dei due nuovi produttori: Federico Laini, che ha arrangiato tutte le 11 nuove canzoni, e Matteo Cantaluppi che è stato il produttore che ha reinventato il suono dei Thegiornalisti e poi di Tommaso Paradiso da solista.
Dente è un altro dei pochi cantautori della scena italiana (indie se vogliamo) che è ancora valido e che ha voglia di sperimentare e cercare di creare cose nuove con precisione e attenzione sia per il suono e sia per il progetto complessivo. È un album davvero piacevole.
Alla prossima recensione
Edoardo Mastrocola