Sindaci a Roma per dire “no” al casello: spiragli dal Ministero dei Trasporti
Il serrato confronto sul casello di Beinasco dell’autostrada Torino-Pinerolo è arrivato giovedì mattina (7 novembre) sul tavolo del Ministero dei Trasporti. I sindaci di Beinasco, Bruino, Candiolo, None, Orbassano, Piossasco, Rivalta, Volvera e Vinovo, insieme alla Regione Piemonte rappresentata dall’Assessore ai Trasporti Marco Gabusi, a Città Metropolitana di Torino con il vicesindaco Marco Marocco, si sono riuniti a Roma per esporre le criticità espresse dal territorio sul bando di gara per il rinnovo delle concessioni autostradali. La delegazione ha sottolineato l’assenza di garanzie su istanze ambientali, di gestione del traffico e sull’eliminazione del casello.
La prima fase del bando si chiuderà il 18 novembre, quando saranno individuati i soggetti in possesso dei requisiti per partecipare alla gara per la concessione autostradale. Alberto Stancanelli, il capo di Gabinetto del Ministro Paola De Micheli, ha riconosciuto durante l’incontro la validità delle istanze presentate e posto garanzie agli amministratori: “Entro 12 mesi dall’aggiudicazione della nuova gara, il concessionario dovrà presentare degli studi di fattibilità tecnici ed economici per la rimodulazione del pedaggiamento e l’eliminazione della barriera del casello di Beinasco”. La condizione sarà vincolante, pena la decadenza dell’aggiudicazione definitiva per il concessionario.
Gli amministratori locali ottengono quindi dal Ministero l’inserimento dell’obbligo di coinvolgimento degli enti locali. “Sarà una condizione sine qua non – dicono dal Ministero – vincolante per l’aggiudicazione definitiva”.
La chiusura della seconda fase del bando è prevista entro il 2021. Sindaci e Regione hanno chiesto garanzie immediate sui tempi, sottolineando anche l’incremento delle criticità legato al contemporaneo inizio del nuovo cantiere della linea ferroviaria Sfm5. Dal Ministero garantiscono: “Ci assumeremo la responsabilità di gestire la fase di cantieri dell’SFM5, in modo tale che non ci sia sovrapposizione tra la presenza attiva del casello e i lavori ferroviari”.
Paolo Polastri
L’Eco del Chisone